Museo Demo Antropologico

MISSION MUSEALE

La progettazione e l’allestimento della mostra permanente demoantropologica è stata la prima attività di cui il CEA si è occupato, essa era collocata nei pressi del Palazzo Vitale in Via Menotti, 95, una casa gentilizia situata nel centro storico del comune di Stigliano. Causa l’avvio di lavori di manutenzione straordinaria la sede legale dell’associazione venne spostata, nel dicembre 2012, nei locali dell’ex scuola di via Roma-69. La mostra demoantropologica si sviluppa su di una superficie di 400 mq e, rappresenta una delle più ricche e complete raccolte dell’intera regione. Il museo ha acquisito una crescente importanza, in quanto specchio della realtà che lo ospita, ed ha dato vita a momenti di interesse e condivisione da parte della comunità che ha manifestao il proprio interesse partecipando attivamente all’allestimento del museo ed al suo continuo arricchimento, mediante donazioni e prestiti. Il museo è un valido strumento di comunicazione diretta di usi, costumi e tradizioni del comune di Stigliano. Le nuove generazioni, sempre più legate alle nuove tecnologie (pc, smartphone, tablet) ed ai nuovi mezzi di comunicazione (social network), vengono catapultate in realtà virtuali globali e tutto ciò contribuisce ad aumentare la distanza con le generazioni passate e con le tradizioni locali. Il museo intende contribuire alla riduzione, fino alla totale eliminazione, di tale distanza generazionale, mantenendo vivo il senso di identità, di appartenenza e di comunicazione con una cultura che continua a vivere e che necessita di nuova luce. È su questi presupposti che si iscrive la nostra mission museale, che mediante una valida attività di conservazione, tutela e fruizione e grazie al contributo attivo degli operatori culturali e di quanti desiderano dare il proprio contributo, porta avanti un progetto ambizioso ma al tempo stesso necessario per la comunità stiglianese. Per tale ragione nel corso degli anni il CEA ha acquisito elevate competenze nel settore dei beni demoantropologici, con uno sguardo attento sia alla storia e all’utilizzo degli oggetti che alla loro classificazione. L’associazione prende in considerazione gli innumerevoli interessi del centro, pertanto c’è un forte legame tra le finalità del Centro e la sua organizzazione fisica. Nel pieno rispetto delle sue finalità il Centro consente la propria multifunzionalità, organizzando i locali in modo tale da poter svolgere più attività contemporaneamente senza che le une siano di intralcio alle altre. Di conseguenza anche lo spazio museale riflette tale politica, infatti l’allestimento è stato progettato in modo tale da poter mettere a disposizione spazi e materiali per altre attività culturali e/o formative, in modo da rendere possibile lo svolgimento delle attività senza che queste interferiscano con lo spazio museale.

COLLEZIONE

“Portatori di valori no strateghi della vendita di prodotti”, affermazione che risuona come uno slogan, è in quest’ottica che si colloca la mostra Demoantropologica. In quanto “deposito di memorie collettive” racchiude i simboli di un mondo e di attività lavorative in parte dimenticati. Il museo, in quanto ex scuola e non essendo stata sottoposta a lavori di ristrutturazione, ne segue la struttura. La mostra si sviluppa su di una superficie di 400 mq e si articola in cinque stanze, un corridoio centrale ed i servizi igienici; il museo regala al visitatore un affascinante viaggio nel tempo ripercorrendo ed esaltando la cultura contadina e le tradizioni della comunità stiglianese. Gli ambienti sono allestiti secondo una logica ben precisa, infatti ogni singolo ambiente mette in evidenza una tematica specifica. Ampio spazio è dedicato alle attività artigianali, allestite lungo tutto il corridoio che, a sua volta, rappresenta l’asse portante del museo. È possibile evidenziare le attività che hanno scandito la nostra comunità e che, purtroppo, attualmente non più praticate. L’allestimento, inoltre, è corredato da numerosi disegni e da stampe che rimandano a scorci di vita passata.

Il primo ambiente visitabile è la SALA DEI TRASPORTI, all’interno è possibile ammirare la professionalità e la maestria dei maestri cartapestai. Sono presenti una coppia di buoi posti innanzi al traino ed, allo stesso modo tre cavalli, che fanno rivivere uno scorcio di civiltà passata. Il trasporto è una tematica importante, infatti il carro era il mezzo che si adattava al territorio e permetteva di trasportare merci e persone e spesso costituivano il mezzo di sostentamento per intere famiglie.

virtual tour sala dei trasporti

Procedendo si accede alla CASA CONTADINA, una costruzione essenziale e solida. L’allestimento rispecchia fin nei minimi dettagli le sue caratteristiche, la stanza da letto e la cucina, il tutto supportato da utensili e diverse opere in cartapesta (la donna con lo scialle, il contadino e l’asino) che contestualizzano gli oggetti e le attrezzature in esposizione.

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Il grano era una delle principali fonti di sostentamento delle famiglie e di conseguenza la semina e la raccolta erano una delle attività lavorative più importanti. Avere un buon raccolto era il principale obiettivo del contadino perché forniva pane e denaro, per questa ragione è stata allestita la STANZA DEL GRANO. È possibile esaminare tutte le attrezzature (aratri, falci, un asino in cartapesta) ed una serie di stampe che vanno a contestualizzare gli utensili, dando la possibilità ai fruitori di apprendere in modo dettagliato tale tematica.

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Altra attività caratterizzante il nostro territorio ed il nostro museo è la pastorizia, un’attività che prevede l’allevamento del bestiame (ovino e suino) e lo sfruttamento dei loro prodotti. Rappresenta una tematica importante perché ha favorito la lavorazione delle materie prime alimentari quali latte e carne, e lo sviluppo di una cultura materiale quali la lavorazione delle pelli, della lana, la costruzione di strumenti utili allo svolgimento delle attività quotidiane come la “ITTER”. Quest’ultimo, presente in ambito museale, era il letto che si costruivano i pastori durante l’ estate, quando uscivano con le greggi e non rientravano all’ovile, si fermavano nei campi per circa due mesi. Un’altra attività che trova spazio all’interno della sala, è l’attività del boscaiolo, come è possibile constatare, era un lavoro impegnativo e richiedeva una buona conoscenza del territorio e dell’uso delle attrezzature. Essi non dovevano danneggiare il bosco ma salvaguardarlo.

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In ultimo è possibile visitare la SALA DEL 900 E DELLO SVILUPPO del paese, l’allestimento propone tutti gli sviluppi significativi che hanno segnato il nostro paese. È possibile ammirare le attrezzature legate all’ambito della fotografia e le fotografie in bianco e nero donate al museo. È presente anche il cinematografo ad indicare l’importante tematica del cinema ed in ultimo la dolorosa tematica dell’emigrazione degli anni ’60 del ‘900. Tale fenomeno rappresentò un’esperienza dolorosa, ma causa l’estrema povertà, molti contadini dovettero abbandonare la propria terra per poter guadagnare il necessario per vivere in modo dignitoso.

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Ringraziamo Maddalena Lubreglia per la realizzazione del tour virtuale nel nostro museo.